Dopo qualche mese di inattività, rimetto mano al mio blog per presentarvi un lavoro portato avanti in totale autonomia da un mio studente del secondo anno. Recentemente il blog Edutopia ha pubblicato un post dedicato all'insegnamento della storia con alcuni strumenti digitali. Tra questi, veniva indicato proprio Minecraft (il videogioco d'avventura abbastanza noto tra i giovanissimi) come un potente ambiente per la comprensione della struttura e della funzione degli edifici di età antica. Per quanto io sia un profano di Minecraft, ho la fortuna ormai da qualche anno di avere in classe qualche studente che coltiva, con altri compagni, la passione per questo famoso videogioco. Perciò, per farla breve, quando Marco, posto davanti alla mia richiesta di disegnare a matita la struttura del foro di Pompei, mi ha chiesto Posso ricrearlo su Minecraft?, non me la sono sentita di frenare il suo entusiasmo, anzi ho decido di alimentarlo, chiedendogli poi di presentare il suo lavoro su questo blog. Perciò non mi resta che cedergli la parola, per parlare con l'aiuto di alcune immagini e di un'animazione-video del suo interessante lavoro.Ciao a tutti! |
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Qui di seguito vi mostro il progetto finale che ho realizzato per il corso. Sono partito anzitutto dall'idea di utilizzare i playmobil di Ulisse e Circe che avevo regalato a mia figlia qualche anno fa. Perciò il primo passo è stato rileggermi il canto dell'Odissea relativo e ridurre in storyboard/sceneggiatura l'intera vicenda. Mentre creavo lo storyboard, mi è venuto in mente poi di creare un filmato nello stile del cinema muto: dunque, una didascalia iniziale per ogni scena, in grado così di fornire le informazioni essenziali dell'azione allo spettatore assieme all'uso di un sottofondo musicale in ragtime, il quale richiama alla memoria di chi guarda quel tipo di produzione cinematografica (le musiche prive di royalties le ho scaricate dal sito Pixabay).
Con queste idee chiare in mente, sono passato alla creazione del set cinematografico, facendo attenzione alla creazione della giusta illuminazione con le lampade e a fissare con patafix, scotch di carta e plastilina il set e le mie bambole. Uno dei consigli basilari quando si passa alle riprese è poi quello di indossare colori scuri in modo da evitare un riflesso di luce. Inutile dire che la cosa più difficile è stata quella di girare dentro il lavandino del bagno la scena iniziale del viaggio per mare di Ulisse e della sua ciurma!
Qui di seguito il filmato caricato sul mio canale Youtube. Al netto di qualche errore in sede di riprese (ad esempio, a volte la scenografia si muove involontariamente) mi ritengo soddisfatto di questa mia prima prova in stop motion video.
Qui di seguito il filmato caricato sul mio canale Youtube. Al netto di qualche errore in sede di riprese (ad esempio, a volte la scenografia si muove involontariamente) mi ritengo soddisfatto di questa mia prima prova in stop motion video.
In questi giorni anche i media italiani stanno rilanciando una polemica che anima parte dell'opinione pubblica francese e che vede al centro i festeggiamenti per il bicentenario della morte di Napoleone (5 maggio 2021). Salutato inizialmente come "liberatore di popoli" (Foscolo) da molti intellettuali dell'Ottocento, delusi poi in parte dalle sue scelte politiche successive, per non parlare poi della cattiva luce che su di lui riverberò la grande epopea di Guerra e Pace, oggi l'uom fatale (Manzoni) sembra al centro di una delle tante polemiche che vanno sotto l'etichetta della cosiddetta cancel culture: da un lato l'accusa di essere un "sessista, misogino, razzista e schiavista", che viene da alcuni esponenti di movimenti francesi che si richiamano al Black Lives Matter statunitense, dall'altro la destra patriottica che ne fa un baluardo della tradizione identitaria francese. Nulla comunque che possa rimandare alla vera riflessione e indagine storica, la quale dovrebbe rifuggire da questi tentativi di appiattire sul presente la propria complessità, pur nella consapevolezza che l'indagine del passato è sempre una forma di "storia contemporanea" (Croce).
Di questa complessità del personaggio, ho cercato di dar conto qualche anno fa in classe, preparando un'attività di indagine storica che consentisse ai miei studenti di capire come, già al suo tempo, Napoleone potesse esser visto in modo diverso a seconda dei punti di vista, quelli delle diverse classi sociali del suo tempo. L'idea è stata sviluppata sulla base di un webquest che avevo trovato online al link: www.pbs.org/empires/napoleon/home.html Qui gli studenti hanno trovato in lingua inglese le fonti su cui sviluppare la propria ricerca, con il fine di mettere in scena una sorta di "tribunale della storia", il cui obiettivo era quello di rispondere alla domanda dal tono spiritoso "Napoleone fu un eroe o un furfante?". Come vedrete, dalla messa in scena che ne è venuta fuori in questo video finale, la risposta non è affatto semplice.
"Avere i dati non basta: io devo rappresentarli,
affinché le persone si divertano e allo stesso tempo comprendano"
Hans Rosling
Circa dieci anni fa il capo economista di Google, Hal Varian, aveva previsto quale sarebbe stata, tra le abilità più ricercate in ambito lavorativo nei decenni a venire, quella con maggiore probabilità di successo. Nell’intervista rilasciata nel 2009 per il blog della McKinsey, Varian individuava nei dati l’ambito di esercizio per i talenti del futuro. Dati che, nelle sue parole, apparivano non solo come elementi da raccogliere, analizzare e comprendere, ma anche come informazioni da comunicare per mezzo di una veste grafica appropriata: dati da visualizzare, insomma. Soprattutto quest’ultimo aspetto, la narrazione attraverso i dati (data stoytelling, in inglese), secondo un recente articolo della rivista americana di economia e finanza Forbes, appare come un’abilità di cui spesso sono sprovvisti anche i migliori tra i laureati in economia, matematica e statistica. Il che è come dire loro: conoscete i numeri, ma non sapete raccontarne la storia. Eppure, la combinazione di numeri e statistiche con la giusta veste grafica può dare oggi al racconto, al tempo di una comunicazione veloce e di facile consumo, quella forza persuasiva che un discorso basato solo sulla logica e la ragione raggiunge con maggiore difficoltà.
BENVENUTI!
Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe.
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