Sul mio canale Youtube ho pubblicato due nuovi tutorial utili per attività di indagine e verifica dell'affidabilità delle fonti online. Il primo mostra come affinare la ricerca di informazioni con il browser Chrome: ad esempio, come si esclude dalla ricerca una determinata parola o tema oppure come si cerca una specifica frase all'interno di siti web. Nell'altro tutorial, invece, si mostra come fare una cosiddetta ricerca inversa di immagini: un'azione che può essere utili quando si cerca l'origine di un'immagine dubbia o "in odore di" bufala.
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"Avere i dati non basta: io devo rappresentarli, Circa dieci anni fa il capo economista di Google, Hal Varian, aveva previsto quale sarebbe stata, tra le abilità più ricercate in ambito lavorativo nei decenni a venire, quella con maggiore probabilità di successo. Nell’intervista rilasciata nel 2009 per il blog della McKinsey, Varian individuava nei dati l’ambito di esercizio per i talenti del futuro. Dati che, nelle sue parole, apparivano non solo come elementi da raccogliere, analizzare e comprendere, ma anche come informazioni da comunicare per mezzo di una veste grafica appropriata: dati da visualizzare, insomma. Soprattutto quest’ultimo aspetto, la narrazione attraverso i dati (data stoytelling, in inglese), secondo un recente articolo della rivista americana di economia e finanza Forbes, appare come un’abilità di cui spesso sono sprovvisti anche i migliori tra i laureati in economia, matematica e statistica. Il che è come dire loro: conoscete i numeri, ma non sapete raccontarne la storia. Eppure, la combinazione di numeri e statistiche con la giusta veste grafica può dare oggi al racconto, al tempo di una comunicazione veloce e di facile consumo, quella forza persuasiva che un discorso basato solo sulla logica e la ragione raggiunge con maggiore difficoltà.
In questo post presenterò un'attività didattica di natura interdisciplinare, la quale coinvolge le discipline storia e latino ed è stata svolta durante lo scorso anno scolastico. Si tratta di un'attività rivolta ad una classe del biennio della seconda superiore, che mette assieme la procedura propria del cosiddetto webquest con un apprendimento strutturato per gruppi di lavoro; il tutto finalizzato alla realizzazione di un fumetto digitale attraverso l'utilizzo del software Pixton. Prima però di procedere alla descrizione delle fasi del lavoro, poche righe sull'utilizzo del cosiddetto webquest nella didattica.
Come sintetizzato sul sito dell'Indire, il webquest nasce negli anni Novanta come approccio che si serve del web per sopperire ad una carenza presente nel libro di testo; in tale approccio, il docente decide dunque di servirsi di Internet per rintracciare fonti che gli consentano di sviluppare un dato argomento in classe. Non ci troviamo perciò davanti ad una generica richiesta alla classe di svolgere una ricerca online, ma viene strutturato un percorso di apprendimento per fasi, in cui lo studente si serve di fonti online attendibili appositamente selezionate dall'insegnante. Fatta questa premessa, possiamo passare alla descrizione delle fasi del lavoro e del prodotto realizzato: il fumetto digitale.
In questo lavoro, intitolato Nutrirsi nell'antica Roma, avevo chiesto ai miei studenti di immaginare di vestire i panni di un bracciante agricolo, costretto con la propria magra paga mensile di 750 denarii, a fare la spesa per l'intera famiglia all'epoca dell'imperatore Diocleziano (284-305 d.C.). La scelta di questa fase tarda della storia dell'impero romano nasceva dal fatto che proprio a quest'epoca risale il cosiddetto Edictum de pretiis del 301 d.C.: un "calmiere dei prezzi" con cui Diocleziano aveva tentato di porre freno alla svalutazione progressiva della moneta romana, venendo incontro così alle richieste delle classi inferiori, le quali vedevano il potere d'acquisto dei propri salari drasticamente ridotto in un mercato dove i beni primari avevano assunto valori spropositati. Il tentativo dell'imperatore romano si rivelò ben presto fallimentare, portando al fenomeno tipico di sviluppo di una "borsa nera" parallela dei beni. Al di là di questo, è a noi comunque giunto un documento straordinario sul piano storico e archeologico; esso infatti non solo ci fornisce un elenco dei prodotti tipici di consumo e di abbigliamento del tempo, ma anche il loro relativo prezzo (sebbene imposto dallo Stato).
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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