Il 15 aprile 2018 ho avuto il piacere di partecipare, nelle vesti di formatore, al VI meeting "Docenti Virtuali" & "Insegnanti 2.0", tenutosi quest'anno a Roma nella sede dell'I.P.P.S. "Edmodo de Amicis" (dal 13 al 15 aprile). Il meeting è un importante appuntamento di formazione tra pari, reso possibile dalle capacità organizzative dei due amministratori delle communities online (rispettivamente Jole Caponata e Giuseppe Corsaro), in cui docenti che sperimentano strategie didattiche supportate dalle nuove tecnologie hanno modo di diffondere le proprie buone pratiche. In occasione di questo incontro, grazie alla partecipazione di Davide Tonioli, fumettista "a tempo libero" (come Davide stesso ama definirsi) e "di mestiere" responsabile di Fidenia (un social learning italiano, molto diffuso nelle scuole), ho tenuto un workshop dedicato all'uso dei fumetti nella didattica.
Le potenzialità didattiche del fumetto non sono certo una novità di questi anni; tanto per essere chiari, nel fervore degli anni '70, abbiamo già avuto numerosi esempi di impiego fruttuoso del linguaggio dei comics nell'apprendimento. Risale al 1977, ad esempio, il volume di Marco Dallari, Scuola e fumetto. Proposta per l’introduzione nella scuola del linguaggio dei comics (Emme Edizioni 1977), in cui si sottolineava l'importanza di introdurre nelle aule scolastiche un codice espressivo che appartiene ormai da tempo alla cosiddetta cultura di massa (come del resto già aveva dimostrato Umberto Eco nel capitolo dedicato all'analisi di Superman del famoso saggio Apocalittici e integrati, 1964). A questo si aggiunge l'impiego sempre più diffuso del fumetto anche all'interno dei libri di testo scolastici e nelle proposte editoriali di importanti quotidiani italiani e case editrici. Eppure, nonostante ciò, permane ancora in molti il sotteso pregiudizio di una sorta di "minorità" di quest'arte rispetto ad altre,
Non riesco davvero a comprendere le ragioni per cui la cultura accademica da un lato ha grande considerazione per la scrittura e per le arti visive, mentre dall’altro considera l’unione delle due arti come un passatempo da ragazzi. Perché?
Al di là di tutto, la vera novità di questi anni (almeno in ambito didattico) è la creazione di nuovi software che consentono, anche a persone (come il sottoscritto) prive di alcuna abilità grafica, di creare piccole strisce di fumetti sui più disparati temi. Dico questo perché lungi da me l'intento (e forse anche dalle intenzioni del buon Davide, che invece di capacità in tal senso ne ha molte) di presentare ai docenti un workshop su come insegnare agli studenti a "disegnare" bene i fumetti. L'intenzione del nostro intervento è stata piuttosto quella di dimostrare le potenzialità dell'impiego trasversale di questo codice espressivo per testo ed immagini, i cui validi antesignani possono risalire fino all'epoca della pittura egizia.
In conclusione, un'esperienza interessante che ha dato il suo frutto più importante in un progetto di formazione online dal titolo GULP - Fumetti in classe, attraverso il coinvolgimento dell'ente di formazione Wikiscuola
Il webinar di presentazione del corso wikiscuola "GULP - FUMETTI IN CLASSE"LE SLIDES USATE DURANTE IL WORKSHOP
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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