"Rimbalzo di qua e di là", risposi.
Nicholson Baker è un romanziere e saggista statunitense di successo. Ha al suo attivo diversi romanzi (tra i quali, L'Ammezzato del 1988), accanto a saggi e articoli per riviste prestigiose e quotidiani internazionali (nel 2008, ha scritto, ad esempio, per il Guardian l'interessante articolo dal titolo Come mi sono innamorato di Wikipedia). Con una tale carriera alle spalle, quattro anni fa Baker ha fatto una scelta davvero sorprendente: intraprendere la "carriera" da supplente in un distretto del Maine (che è poi lo stato americano dove lo scrittore vive con la moglie e due figlie). C'è da premettere che il grado di substitute (supplente, appunto), tra le figure che compongono il sistema educativo americano, è quella che occupa il gradino più basso della scala di quella complessa società che è la scuola. Benché, infatti, sia difficile scorgere un profilo unico tra le differenze che compongono un sistema educativo che poggia su una struttura federale, esistono elementi ricorrenti nella vita dei 626.000 supplenti statunitensi: pagati mediamente meno di 15 dollari l'ora, senza assicurazione sulla salute, privi spesso di un'alta qualifica professionale, dal momento che in molti stati basta il diploma per ricoprire questo ruolo (vedi www.theatlantic.com/education/archive/2016/09/the-subtitutes-paradox-of-impermanence/500672/), il supplente vive nella scarsa considerazione che viene riconosciuta a lui, in primo luogo, dagli studenti con cui entra in contatto, anche solo per una giornata lavorativa. A questo punto, i miei abituali venticinque lettori (i quali immagino insegnanti, altrimenti perché dovrebbero perdere tempo a leggermi?) si chiederanno: come mai il famoso scrittore ha intrapreso una simile "carriera"? La risposta possiamo trovarla proprio nelle prime due pagine di questo reportage (se così è giusto definirlo). Dice infatti l'autore: volevo sapere com'è davvero la vita in classe [...] quanto sia pieno, complicato, bizzarro e lungo ogni giorno di scuola. E, a giudicare dal risultato raggiunto, al termine della lettura del Supplente - A scuola con mille bambini (Bompiani, 2018), posso dire che l'obiettivo è pienamente raggiunto.
In realtà, anche il lettore più motivato, mentre procede nella lettura di questo tomo da 800 pagine, potrebbe a un certo punto fermarsi per chiedere a se stesso se la fatica di terminare la lettura val bene l'impresa. Questo perché il desiderio di documentazione dell'autore porta spesso l'io narrante ad eclissarsi per dilatare in maniera parossistica il tempo dei dialoghi e delle vicende poco epiche che si succedono in quel campo di battaglia che è l'aula scolastica: "Adrian, il tuo banco è un disastro. Marnie, dovresti venire a sederti qui. Coral, siediti [...] Marnie, stai continuando a parlare. Percy e Tyler, non si parla in questo momento (p. 464, tanto per saggiare di cosa si occupi la cronaca quotidiana del nostro scrittore). Eppure, come qualcuno ha già detto, se si volesse tra mille anni sapere cosa avveniva realmente in una scuola del XXI secolo, una rappresentazione fedele la si potrebbe trovare sicuramente in quest'opera, e non nelle fiction televisive e nei film che dipingono la scuola e i suoi protagonisti in maniera stereotipata (come ben siamo abituati in Italia).
Organizzato come un diario di scuola, dove ad ogni capitolo corrisponde la cronaca fedele dei 28 giorni che hanno costituito la parentesi professionale del nostro Baker, il Supplente presenta uno sviluppo narrativo ricorrente. Ogni mattina all'alba, il provetto insegnante viene svegliato da una telefonata di Beth (impiegata del provveditorato del Maine), la quale lo contatta chiedendogli se vuole accettare o meno quella che appare come l'urgenza della giornata: sostituire un docente assente. Il nostro scrittore si ritroverà così ogni giorno a vestire i panni di docenti di qualsivoglia materia in scuole di ogni ordine e grado (dalle elementari fino alle scuole superiori). E già da questa richiesta che suona in Italia davvero singolare, almeno alle orecchie di un insegnante con qualche esperienza nel campo delle supplenze (come lo scrivente), il lettore interessato a capire come funzioni la scuola negli Stati Uniti potrà trovare una motivazione a leggere l'opera. E non a questo si fermano tali differenze, anzi. Tra classi-materia organizzate per obiettivi di apprendimento (dove a muoversi, al cambio dell'ora, sono le classi e non i docenti), iPad onnipresenti, software per l'apprendimento, banchi modulari e divanetti colorati, sempre il nostro docente italiano troverà sciorinato davanti a sé tutto il campionario di cui si nutre una certa esterofilia acritica che alligna da qualche anno in Italia nel mondo della cosiddetta innovazione scolastica, dove le storture numerose del nostro sistema scolastico appaiono tanto maggiori se messe a confronto con il mondo favoleggiato di altri sistemi scolastici lontani. Niente di più lontano dalla realtà, direbbe Nicholson Baker: gli iPad spesso vengono bloccati (se superi i cinque compiti mancanti, ti bloccano l'iPad, lamenta uno dei tanti studenti con cui entra in contatto lo scrittore), mentre la gamification appare fin dalle elementari come un divertissement per "premiare i più brillanti" e fornire alla minoranza sconfitta "una breve doccia fredda di vergogna" (p. 471), così come una malintesa pedagogia della libertà di apprendimento, che vuole nelle sue buone intenzioni rafforzare l'autostima del bambino, porta a non insegnare la regole di una corretta ortografia ("E non importava se il bambino, ovviamente, era desideroso di sapere quale fosse la vera ortografia", p. 684). Insomma, Il Supplente di Nicholson Baker appare come un bagno di realismo di cui fare tesoro per non lasciarsi illudere dall'idea che, dall'altra parte dell'oceano, qualcuno abbia finalmente trovato la pietra filosofale con cui costruire la scuola del futuro.
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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