Nell'augurare Buone Feste ai davvero pochi ma affezionati lettori di questo blog, voglio fare loro dono di una copia di un'attività di gamification legata ad un'indagine storica sulla figura di Babbo Natale. Io l'ho assegnata alle mie classi prime come unico "compito per le vacanze natalizie". Si tratta di qualcosa che mi è venuto in mente dopo aver visto un'attività realizzata da una docente statunitense sulle piramidi egizie. Fondamentalmente, ho creato con Google Slides una presentazione interattiva con materiali trovati online su questo tema. Spero, cari lettori, che sia di vostro gradimento. Per avere una copia da utilizzare con le proprie classi, basta cliccare su questo link docs.google.com/presentation/d/1O0i1ipSy2MtTfT6G-BN0CDH2TapjzRYLGiIFoLDTLRc/copy
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Ninetto Davoli – Iiiiih, che so’ quelle? In questi giorni di isolamento e contatti sociali a distanza, in cui l’intellettuale medio italiano appare angosciato dagli effetti dirompenti che tutta questa didattica digitale a distanza avrà sulla scuola italiana, può avere forse un ruolo liberatorio alzare lo sguardo dal pc, dal cellulare o dal tablet ed osservare il cielo dal balcone di casa o dall’unica finestra che porta luce nella propria stanza. Alzare lo sguardo, e casomai osservare in cielo quelle particelle di vapore acqueo condensato in grado dall’antichità di “nutrire i maestri di pensiero”, come diceva Socrate nella commedia Le Nuvole di Aristofane. A lungo considerate come emblema della temporalità della vita umana e del costante mutare delle cose, le nuvole possono essere anche oggetto di studio e analisi. Ho avuto modo di scoprirlo da quando ho iniziato ad insegnare il programma della disciplina Geography IGCSE, come sviluppato dall'Università di Cambridge International Examinations. La cosa più sorprendente di questa mia scoperta è stata scoprire che l'unico modo per studiare le nuvole è osservarle in cielo. A capirlo, infatti, per la prima volta fu l'inglese Luke Howard, vissuto tra il XVIII e il XIX secolo, padre della nefologia, la branca della meteorologia che si occupa appunto delle nuvole. Come ebbe a dichiarare, Howard iniziò a coltivare questa passione durante le noiose lezioni che al tempo gli venivano inflitte a scuola, le quali ebbero l'unico merito di invogliarlo ad osservare il cielo fuori dalla finestra della classe, attratto in particolar modo dalla strana e mutevole forma delle nuvole. Per farla breve, in poco tempo Howard intuì che, se da un lato era impossibile misurare le nuvole in cielo, dall'altro non appariva impossibile individuarne le forme basiche attraverso cui transitavano. E grazie alla sua passione per la lingua e cultura latina, egli ne classificò le forme secondo una terminologia ricavata dal latino che è ancora oggi in uso.
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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