Regina viarum. Percorso quasi obbligato per quanti avevano intenzione di recarsi in Grecia da Roma, dopo essersi imbarcati sulla nave a Brindisi. L'Appia è stata una delle grandi arterie viarie dell'impero, voluta dal console Appio Claudio Cieco, tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. Ho calcolato, grazie alla simulazione offerta dal software Orbis, che partendo da Roma in primavera si poteva arrivare a Brindisi in 8 giorni circa, coprendo 539 kilometri. E questo è precisamente il periodo dell'anno in cui il poeta Quinto Orazio Flacco, partito da Roma nel 37 a.C., intraprese il suo viaggio verso Brindisi, per conto di Ottaviano, con l'obiettivo di rinsaldare i rapporti da sempre altalenanti con l'altro triumviro, Marco Antonio. Orazio non era da solo nel suo viaggio. Lo accompagnarono fin da Roma il greco Eliodoro, a Terracina si unirono il celebre Mecenate e Cocceio Nerva, mentre a Sinuessa si unì alla compagnia l'altro grande poeta del secolo, Virgilio.
Siamo a conoscenza di questo viaggio grazie al racconto che ne fece il poeta stesso nel primo libro delle sue Satire: opera nota per la presenza di spunti autobiografici e per il tono sempre leggero con cui Orazio castiga ridendo le debolezze, le vanterie e le altre fragilità umane della società del suo tempo. Questa satira spicca tra le altre per le capacità narrative e per l'ironia sottile del suo autore. Ora che l'ho riletta per intero dopo diversi anni, mi ha fatto pensare a quanto sia vicina per toni e situazioni ad uno dei libri più divertenti della letteratura moderna: il romanzo umoristico di Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca (per non parlar del cane).
Dopo aver letto con grande divertimento in traduzione italiana (horribile dictu!) questa satira, incuranti delle sue particolarità grammaticali (anche perché l'approccio ipergrammaticale alla letteratura latina può dare l'idea che a muoversi siano gli accusativi piuttosto che i personaggi delle storie), con i miei studenti abbiamo raccontato attraverso lavori di gruppo e in modo multimediale il viaggio del nostro Orazio. Il lavoro pertanto si è svolto in questo modo: lettura del brano, individuazione dei centri urbani e delle località menzionati dal poeta, ricerca di informazioni online su di essi. Con il bagaglio di queste informazioni, servendosi del software gratuito Storymap, i gruppi di lavoro hanno creato racconti multimediali che inglobavano al loro interno podcast, video e immagini. Qui pubblico il lavoro migliore creato dai miei studenti Emma, Eva, Flavio e Giorgia, i quali hanno avuto la brillante idea di dare voce allo stesso Orazio, tornato tra noi per raccontarci con le nuove diavolerie digitali del viaggio che fece tanti anni fa con un gruppo di amici lungo la via Appia. Buona visione e buon ascolto!
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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