Negli ultimi mesi, precisamente a partire dal lancio mondiale di ChatGPT nel novembre del 2022, ho iniziato ad interessarmi da assoluto profano al mondo dell'Intelligenza Artificiale. Ho letto diversi articoli da siti, post da blog e social network; tuttavia, la lettura migliore è stata finora il saggio Intelligenza Artificiale, a cura di Stefano Quintarelli e pubblicato dall'editore Bollati Boringhieri nel 2020. Il saggio in questione affronta tutti i grandi temi che ruotano attorno a questo mondo, tanto affascinante quanto ricco di speranze e preoccupazioni: gli ambiti di applicazione e le tecniche, i dilemmi etici e il sistema di funzionamento. Particolarmente interessante ho trovato il capitolo iniziale dedicato alla storia dell'IA. Diciamo pure che, per costruire una storia dell'Intelligenza Artificiale, bisogna avere in mente cosa sia l'intelligenza. E già questo rende il compito di delinearne una storia abbastanza complesso, poiché il lettore capirà bene che sulla definizione d'intelligenza si siano spese, senza giungere ad una definizione univoca, le migliori menti del genere umano. Tuttavia se teniamo per buona una limitazione del campo dell'IA a quello di "macchine create dall'uomo per automatizzare processi", allora è possibile fornire una linea del tempo che prende le sue mosse addirittura dal periodo ellenistico, precisamente quando intorno al III secolo a.C. compare proprio il termine automata ad indicare la macchina "che fa da sé".
Di seguito ho deciso di pubblicare una linea del tempo multimediale creata da me con il software Timeline e che segue gli snodi temporali delineati nel primo capitolo del saggio in questione. Poi certo, come nello stesso libro si lascia intendere, l'IA avrà sicuramente poco a che vedere con l'intelligenza vera e propria, almeno fino a quando non sarà in grado di astrarre, dedurre ma soprattutto essere creativa. E questo non può che confortarci, poiché mi sembra che resti sempre sotto traccia un nostro bisogno di non essere al fine sconfitti dalla macchina che abbiamo creato (una delle grandi paure che la fantascienza ha alimentato nella letteratura e soprattutto nel cinema). In definitiva, come qualcuno ha già detto: fino a quando un'IA non sarà in grado di piangere i propri cari, possiamo ancora ritenerci "superiori".
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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