"Avere i dati non basta: io devo rappresentarli, Circa dieci anni fa il capo economista di Google, Hal Varian, aveva previsto quale sarebbe stata, tra le abilità più ricercate in ambito lavorativo nei decenni a venire, quella con maggiore probabilità di successo. Nell’intervista rilasciata nel 2009 per il blog della McKinsey, Varian individuava nei dati l’ambito di esercizio per i talenti del futuro. Dati che, nelle sue parole, apparivano non solo come elementi da raccogliere, analizzare e comprendere, ma anche come informazioni da comunicare per mezzo di una veste grafica appropriata: dati da visualizzare, insomma. Soprattutto quest’ultimo aspetto, la narrazione attraverso i dati (data stoytelling, in inglese), secondo un recente articolo della rivista americana di economia e finanza Forbes, appare come un’abilità di cui spesso sono sprovvisti anche i migliori tra i laureati in economia, matematica e statistica. Il che è come dire loro: conoscete i numeri, ma non sapete raccontarne la storia. Eppure, la combinazione di numeri e statistiche con la giusta veste grafica può dare oggi al racconto, al tempo di una comunicazione veloce e di facile consumo, quella forza persuasiva che un discorso basato solo sulla logica e la ragione raggiunge con maggiore difficoltà. L’idea di visualizzare i dati, creando infografiche, a ben vedere, non sembra però così nuova. Cosa sono infatti le mappe geografiche se non una rappresentazione grafica di informazioni? E le prime mappe possono risalire fino all’età neolitica. Nonostante ciò, il ricorso alla visualizzazione di dati è stato, fino a qualche decennio fa, assai raro. Perché? Il recente articolo The surprising history of infographic dello Smithsthonian Magazine trova una risposta tanto chiara quanto ovvia: la visualizzazione di dati è stata rara fino all’Ottocento, perché le nostre società erano prive di dati. Oggi, invece, ci troviamo in una situazione capovolta: i dati si accumulano in una maniera impressionante, al punto da richiedere non solo un’attenta opera di protezione dei dati, ma anche una applicazione fruttuosa delle nuove tecnologie di augmented reality (di cui il miglior esempio è il progetto Gap Minder di Hans Rosling) Poco fa ho evocato il legame tra visualizzazione dei dati e capacità di persuasione. Sappiamo tutti come una delle armi retoriche cui ricorre con affettata nonchalance l’oratore dei nostri giorni (sia esso il politico impegnato in un talk televisivo o l’imbonitore di turno in una clip promozionale) è proprio il riferimento a dati e statistiche. Pertanto, studiare i dati, insegnare a raccoglierli e poi a comunicarli appare non solo come una competenza da spendere immediatamente nel mercato del lavoro, ma come una importante competenza di cittadinanza cui una scuola che volesse richiamarsi al principale tra i dettami della nostra Costituzione, ovvero la formazione del cittadino di domani, non potrebbe esimersi dal coltivare. Anche perché dietro il ricorso alla statistica può a volte celarsi un inganno, come ben spiega questa animazione di TED dal titolo evocativo di Come le statistiche possono ingannare. Questa premessa mi è apparsa necessaria per introdurre questo nuovo post del mio blog, dedicato appunto alla documentazione di un’attività di apprendimento finalizzata alla creazione di infografiche attraverso l’uso del software Easel.ly (di seguito un tutorial realizzato per il mio canale Youtube) Quest’anno, infatti, dopo aver studiato con i miei studenti di una classe prima del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate gli aspetti generali dei processi di urbanizzazione, con un focus particolare sui problemi delle grandi metropoli, ho pensato di farli lavorare nell’analisi di uno "studio di caso": e quale migliore esempio da studiare se non la città di Roma (al centro da molti anni di inevitabili polemiche sul suo stato di degrado e nella cui cintura urbana è inserito il mio istituto scolastico)? L’attività, denominata Roma - I problemi di una metropoli, è stata pensata come una simulazione di compito autentico, in cui i ragazzi avrebbero rivestito il ruolo di giornalisti-illustratori a cui era stato richiesto dal proprio quotidiano la realizzazione di un’infografica sul tema in oggetto. Nella mancanza di dati e informazioni sul caso specifico all’interno del libro di testo in adozione, ho pensato per prima cosa di impegnare i miei studenti in un’attività di raccolta dati e informazioni sotto forma di webquest (Sull'uso del webquest nella didattica, vedi anche il mio precedente post un-webquest-cooperativo-di-storia-romana.html). Trattandosi, infatti, di una classe prima totalmente digiuna nell’utilizzo del web per la ricerca di informazioni, ho selezionato io i siti da cui trarre il materiale necessario all'attività, invece di impegnare la classe in una ricerca libera e senza guida (attività complessa, che richiede già un certo grado di competenza nella selezione di fonti attendibili). Pertanto, dopo aver raccolto alcuni dati sul traffico, sul trasporto pubblico, sull'inquinamento dell’aria ecc. (anche attraverso un raffronto con altre città italiane ed europee), la classe si è impegnata nella realizzazione del prodotto richiesto: l’infografica. Prima, però di procedere alla fase creativa (da realizzarsi in modalità collaborativa), com’è ormai mia abitudine da alcuni anni, ho chiesto loro di analizzare assieme la rubrica con cui avrei valutato il lavoro eseguito. Parte importante nel processo di creazione dell'infografica, è stata sicuramente anche l'analisi di modelli di riferimento da cui trarre ispirazione per la composizione e l'impaginazione delle immagini e dei dati. Pertanto ho fornito ai miei studi infografiche-modello prese da quotidiani e riviste (cartacee o in versione digitale), dove ormai da alcuni anni l'infografica e l'illustrazione hanno assunto un ruolo sempre più importante nella comunicazione delle informazioni. Al termine dell'attività sono stati creati prodotti tutti interessanti come risultato di un percorso di studio, assolutamente invece migliorabili su quello della composizione grafica, dove sarebbe stato utile l'intervento di altri docenti con competenze specifiche nell'ambito della grafica e delle cosiddette arti visuali.
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BENVENUTI!Mi chiamo Eros Grossi. Dal 2004 sono un insegnante di Lettere presso i licei di Roma e provincia. Questo è il mio blog: nato per condividere fuori dall'aula il lavoro che svolgo tutti i giorni in classe. Archivi
Ottobre 2022
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